CON IL CALCARE TI SENTI UN CASO DISPERATO? ANCHE CON 240 f° DI DUREZZA SI-PUO’-FARE!

Io ogni tanto da piccolo , insieme a papà, avevo il compito di svuotare lo scaldabagno, tirarlo giù, ripulire tutto il calcare che si incrostava lì dentro, sostituire la serpentina che quasi sempre era da buttare e rimontare tutto.

Poi potevo anche andare a giocare con i miei amichetti.
 
Massimiliano invece , un nostro cliente,  quando lo abbiamo incontrato non aveva tanto tempo per giocare con gli amichetti.
 
Vuoi perché è una persona adulta, certo.
Vuoi perché ha moglie e figli, eh eh eh…
Ma il motivo principale per cui non aveva tanto tempo libero era uno ed uno soltanto:  il CALCARE.
 
L’unica acqua  che Massimiliano può usare, per casa e per innaffiare, è un’acqua di pozzo  a ben  240 f° (gradi francesi) di durezza.

Cosa vuol dire 240 f°?

Se sei di Roma e ti lamenti della tua acqua di rubinetto che ti incrosta la caldaia, ti secca i capelli, ti indurisce il bucato etc. etc.  a causa del calcare sappi che l’acqua di Roma  ha una durezza media di circa 30 f°.

Il problema di Massimiliano quindi era un problema molto,molto,molto grosso.

Colonna in puro CALCARE del 2008-2018 d.C.
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Per farti un’idea ancora più chiara guarda  qui sopra…

Non è una colonna di travertino rinvenuta durante uno scavo archeologico, ma semplicemente è L’INCROSTAZIONE che, in meno di 10 anni, stava ostruendo il tubo di scarico dell’acqua di Massimiliano.

In più, per non farsi mancare niente, l’acqua di pozzo di Massimiliano aveva anche altre caratteristiche problematiche a livello chimico: una quantità di Ferro e Manganese abnorme, Zolfo e Anidride Solforosa.

Insomma, un’acqua buonissima per delle terme sulfuree, un po’ meno per bere, lavarsi ed annaffiare l’orto ed il giardino.

Con questo tipo di acqua, se vuoi condurre una vita almeno decente, non puoi improvvisare e Massimiliano in 10 anni le aveva provate tutte.

Il punto di approdo finale è stato un impianto di trattamento acqua molto complesso per un’abitazione, con un costo iniziale elevato e costi di funzionamento impegnativi.

Una bella tombola.

Ma nonostante questo, in quella che sembrava la migliore soluzione possibile di questo Mondo,  rimaneva un  problema insormontabile:  LA CONTINUA MANUTENZIONE DELL’IRRIGAZIONE.

Possibile?

Sì, perché l’irrigazione del prato aveva due limiti fondamentali:

  1. L’acqua non poteva essere “addolcita”  perché il sale che l’addolcitore a scambio ionico mette nell’acqua avrebbe bruciato tutto ciò che di verde c’era intorno, facendo ancora più danni del calcare.
  2. L’acqua di irrigazione non poteva essere trattata con l’impianto riservato all’acqua per l’abitazione perché avrebbe avuto dei costi di produzione insostenibili, visto che parliamo di circa 3.000 mq di giardino da innaffiare.

Così, sia gli irrigatori a scomparsa (pop-up) sia quelli normali, con tutto quel calcare si otturavano in continuazione e non c’era nulla da fare.

La croce quotidiana di Massimiliano

 

Era una croce quotidiana per Massimiliano  dover fare il giro di tutto l’impianto, smontare i 4-5 irrigatori che non funzionavano, ripulirli o sostituirli.

Il calcare,tra l’altro, era così abbondante da formare una vera e propria crosta bianca sulle piante e sulle foglie, che impediva fotosintesi e assimilazione del ferro.

Aver fatto un investimento impegnativo, con costi di esercizio elevati e vedere 3000 mq di prato, ulivi, alberi da frutta e piante ornamentali che ogni tanto si ingiallivano in qualche zona per mancanza d’acqua, o deperivano per il troppo calcare, non deve essere una bella sensazione.

E penso ancor meno sudare sotto il sole per smontare e ripulire dei pezzi di plastica incrostati che non vogliono uscire dalle buchette.

Tu che ne pensi?

Ma poi è arrivato Poseidon e vissero tutti felici e contenti…

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Beh, non è andata proprio così….

Anche perché, in tutta sincerità, era la prima volta che affrontavamo un’acqua con una durezza del genere.

Avevamo installato con successo Poseidon in Sicilia con circa 120 f°, a Fiano Romano con circa 150 f°, ma qui eravamo quasi al doppio !!

Così circa 4 mesi fa abbiamo installato un bel Poseidon Su Misura dedicato solo all’impianto di irrigazione ed abbiamo atteso l’esito dell’installazione.

Abbiamo anche tolto la chimica dal trattamento del Ferro, del Manganese e dello Zolfo, migliorando la qualità dell’acqua e riducendo i costi di esercizio, ma questo è un altro discorso.

Il Poseidon di Massimiliano in azione

Tornando al Poseidon , dopo gli iniziali interventi dovuti  alla ripulitura del vecchio calcare, negli ultimi 3 mesi e mezzo Massimiliano ha dovuto cambiare o pulire ben zero irrigatori.

E’ passato da 90-120 interventi al mese a zero!!

“SI-PUO’-FARE! ” Questa è stata la sua faccia.

Proprio come Gene Wilder esterrefatto davanti alla “rivelazione delle rivelazioni”.

Faccia standard di cliente Poseidon dopo la soluzione del problema “Calcare”

Gli irrigatori pop-up (quelli “a scomparsa” per intenderci) adesso fanno tutti il miracolo: appena parte l’irrigazione…… si innalzano tutti sull’attenti!

Emergono puntualmente  tutti da quella buchetta, che spesso diventava inesorabilmente la loro tomba.

Incredibile.

Per festeggiare Massimiliano è partito (davvero eh, non scherzo) per una gita con amici e amiche di 3-4 giorni.

Non gli è sembrato vero poter tornare da un viaggetto e non dover cambiare  o pulire i soliti 20-30  irrigatori  che nel frattempo puntualmente si ostruivano.

I bicarbonati del Poseidon inoltre  hanno fatto la loro bella figura sia a livello estetico che a livello di salute delle piante: le nuove siepi  sono perfette, non hanno più quella crosta bianca che avevano prima, gli steli ed il fogliame non vanno più in sofferenza per la mancata fotosintesi.

In più gli sportelli e le pareti esterne che prima erano ricoperti da una crosta bianca di calcare sono molto migliorate.

Parte alta: siepe cresciuta con Poseidon
Parte bassa: siepe cresciuta senza Poseidon
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Massimiliano ci ha già inviato una lunga testimonianza, che inseriremo con piacere nella nostra piccola galleria fotografica.

Beh, godersi finalmente il prato ed il giardino senza vedere macchie gialle e senza dover scendere a fare la Via Crucis degli irrigatori non dico che abbia  risolto la vita di Massimiliano, ma sicuramente, ecco, un po’ di tempo libero in più glielo ha sicuramente dato.

Noi nel frattempo noi ci fregiamo di questo nostro nuovo traguardo.

Anche a distanza di anni, quando ti sembra di poter dire di averle viste tutte, c’è sempre quella novità che ti spinge a sperimentare e che ti può stupire.

A questo punto via! Esploriamo i confini del Poseidon!

Fin dove può arrivare la sola macchina al Mondo in grado di solubilizzare il Calcare presente nella tua acqua?

Lo scopriremo di volta in volta.

Tu nel frattempo,  se hai problemi con il Calcare, non devi far altro che premere questo bottone blu qui sotto.

 

Max

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