Filtro a polifosfati: tutto quello che “tuo cugino” non ti dice

Hai presente i sali ai polifosfati? Ne hai mai sentito parlare?

Magari qualche frase sentita dal tuo salumiere di fiducia può darti una mano a fare mente locale: “Vai tranquilla per il pupo signò, sto prosciutto cotto è senza polifosfati!

Non sò 2 etti precisi, sò 3 etti e mezzo, che faccio lascio?”

Ecco, il tuo salumiere magari  calca un po’ la mano sulla bilancia, però fa bene a calcare la mano anche sulla genuinità del suo prosciutto cotto.

Ma a cosa servono i polifosfati quando sono aggiunti nei cibi, soprattutto quelli confezionati?

Ora parto con un po’ di informazioni basilari, ma sono convinto che se ti fai un giro su vari siti web di alimentazione naturale e salute qualcosa sicuramente troverai anche tu.

Nell’industria alimentare i polifosfati hanno una funzione molto precisa.

Servono come conservanti, addensanti e antiossidanti per far sì che innumerevoli prodotti, dal prosciutto cotto alla merendina, da pesce alle panature surgelate, dalle sottilette alla maionese, dai budini ai formaggini, appaiano di bell’aspetto, non si deteriorino e non perdano, a seconda delle esigenze di chi  li produce,  peso, morbidezza e spalmabilità.

Come riescono i polifosfati a fare questo maquillage al cibo?

In parole semplici i polifosfati trattengono il Calcio e il  Magnesio contenuti nella parte “acquosa” dei cibi, mantenendoli in soluzione e non facendoli precipitare come solido.

Così facendo, trattenendo insieme al Calcio e al Magnesio anche la parte liquida del cibo, quest’ultimo rimane morbido, di bell’aspetto e lucido.

Ora lungi da me praticare il terrorismo psicologico.

Anche perché, penserai, puoi stare attento quanto vuoi sul mangiare genuino e tutto il resto, ma basta che ti fai un giretto di mezz’ora sul Grande Raccordo Anulare ed ecco che ti fai una serie di boccate di PM10 e gas di scarico che in confronto il “Grande Smog” di Londra del 1952 era aria fresca.

Ma magari sul Grande Raccordo Anulare ci devi passare per forza, se vuoi arrivare a lavoro.

E magari se, sempre per andare nello stesso posto di lavoro, potevi anche passare per un bel viale di montagna di 20 Km saresti stato più contento e avresti sicuramente scelto questa seconda opzione.

Così, immagino,  faresti la stessa cosa se ti trovi davanti ad  un insaccato con i polifosfati ed uno con la dicitura “senza polifosfati aggiunti”.

Potendo scegliere sceglieresti, come me, il secondo .

Sempre che ti piacciano gli insaccati, ovvio.

Ma il discorso vale, come hai visto, per una miriade di cibi confezionati.

Il problema è che, ancora ad oggi, non è ben chiaro al mondo scientifico e medico quale possano essere gli effetti di un sovradosaggio di queste sostanze.

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Ci sono studi risalenti (Raines e Bell -J. Nutr., 107, 42, 1977) ed altri studi più recenti che collegano a queste sostanze sia l’insorgenza dell’osteoporosi, vista la loro presunta interferenza nella fissazione del Calcio nelle ossa, sia addirittura l’insorgenza di malattie cardiovascolari o squilibri endocrini.

L’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) ha emesso vari pareri a riguardo e tali sostanze sono tutt’ora sotto osservazione.

L’unico dato di fatto è che la quantità massima di polifosfati nei cibi è limitata da una normativa molto stringente, ed i polifosfati sono vietati negli alimenti per l’infanzia.

Ma cosa c’entra Ivan con tutto questo?

Sì Ivan,te lo ricordi? Il protagonista del titolo dell’articolo.

Allora..

Ivan è un’abruzzese D.O.C. trapiantato  in zona Roma per lavoro/amore.

In generale è una buona forchetta.  Mangiatore a 360°.

Beh, anche perché è un bel ragazzone robusto, ha bisogno di energie!

Costume tradizionale di Colli di Monte Bove (AQ)

Ad Ivan piace tantissimo tutta la cucina tradizionale abruzzese: le”rustell’ “(gli arrosticini!), le “scrippelle ‘mbusse”, il timballo, la porchetta di Colledara (da lui insignita della medaglia d’oro tra le porchette Italiane),  i “tajarille cu li fasciul” e fino a qui nessun problema.

I maiali sono di zio Pietro, gli arrosticini vengono dalle pecore di Campo Imperatore, i tajarille li impasta mamma.

Le calorie fioccano, ma non puoi davvero dire che non si tratti di cibo genuino.

Arrosticini…..che goduria!
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Il problema per Ivan è sorto, invece, quando la sua voglia di mangiare si è dovuta dirigere  altrove  perché, venuto dalle parti di Roma, non ha trovato tutto quel ben di Dio casereccio.

La frenetica vita di città ed il poco tempo a disposizione lo hanno costretto ad andare al supermercato e a comprare spesso alimenti confezionati.

Eh, qui in città la porchetta di zio Pietro te la sogni!

Così, merendina dopo budino, insaccato confezionato dopo pane con sottiletta e maionese, a Ivan ogni tanto cominciavano a venire le dita gonfie e esplodevano delle fastidiose eruzioni cutanee.

Cos’è, cosa non è..beh, facciamo delle analisi mediche approfondite!

Responso medico: allergia a nitrati,nitriti e polifosfati, sia contenuti nei cibi che da semplice contatto.

Abbiamo detto che le evidenze scientifiche delle conseguenze da sovradosaggio di polifosfati non sono ancora univoche…

Per Ivan invece erano diventate univoche eccome.

Ivan però è anche un perito elettrotecnico a cui piace il metodo scientifico,così dopo il responso medico ha  fatto delle prove empiriche.

Ed effettivamente….

Grazie Galileo!

Ivan mangia cibo senza polifosfati = dita sgonfie e nessun eritema.

Ivan mangia cibo con polifosfati aggiunti= dita gonfie e eritemi.

Tutto ora tornava anche a lui.

Ed ecco che Ivan aveva capito anche perché i fastidiosi eritemi di origine alimentare peggioravano dopo ogni doccia.

“I polifosfati con la doccia? E qual è il nesso?”-penserai..

Il nesso te lo spiega lo stesso Ivan, metodo scientifico pure qui, ma questa volta senza bisogno di analisi mediche e con una raccolta dati molto più veloce.

Ivan ha dedotto tutto molto facilmente. Ha pensato :”Cosa metto dentro alla mia acqua calda?

Elementare Watson!Sotto alla caldaia ho il bicchierino dei sali polifosfati! I polifosfati entrano nell’acqua calda con cui mi lavo. Ergo…..eritema”.

Dosatori di polifosfati
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Tolto il bicchierino incriminato, finiti all’istante tutti gli eritemi di Ivan, sia di origine alimentare che da semplice contatto.

Già, perché a Roma, dove non c’è la leggera acqua del Gran Sasso, sotto alle caldaie c’è quasi sempre il bicchierino di polifosfati, che nella caldaia ha la stessa identica funzione che ha dentro agli alimenti: trattenere e lasciare in sospensione le molecole di Calcio e Magnesio per non farle aggregare e incrostare.

Nel cibo questo serve a mantenerlo morbido, nell’acqua di casa serve a proteggere almeno la caldaia dal Calcare.

Dico almeno la caldaia perché con i polifosfati su tutto il resto delle tue apparecchiature idrauliche, lavastoviglie, lavatrice etc.. il Calcare continui ad averlo.

Se poi il bicchierino ti scordi di riempirlo periodicamente con nuovi sali o proprio ti scordi di avere quel bicchierino (lo so, adesso ti sei alzato per andare a controllare se ce l’hai anche tu), anche la caldaia non è “protetta”.

Anche nei dosatori a polifosfati che si mettono sotto alla caldaia, tra l’altro, come nei cibi confezionati,  c’è un limite di legge molto ristretto, che fissa in 5 Mg/l il massimo quantitativo di polifosfati che si può immettere nell’acqua ad uso umano.

E qui c’è un altro problema.

La maggior parte dei dosatori ai polifosfati, soprattutto quelli economici, non sono intelligenti.

E’ quindi molto probabile che, appena sono caricati di sali polifosfati, rilascino tutto insieme quantitativi ben superiori a questi 5 Mg/l .

Tornando ad Ivan una cosa era certa, tolto quel bicchierino  sotto alla caldaia, bicchierino intelligente o no, gli eritemi erano finiti definitivamente.

Sembra una storia a lieto fine, ma purtroppo per Ivan c’era un’ altra questione da affrontare.

Con un po’ di attenzione e fatica eliminare gli alimenti di produzione industriale con dentro i polifosfati dalla propria dieta era stato fattibile, idem eliminare il bicchierino sotto alla caldaia.

Ma per eliminare il problema del Calcare? Come faceva?

Ivan aveva appena comprato una casa da ristrutturare per andarci a vivere con Milena e, qui in zona ,se sul suo impianto idraulico nuovo di pacca non avesse provveduto, il Calcare avrebbe fatto quello che fa ovunque da millenni: avrebbe causato le incrostazioni che sicuramente conosci.

Gli avrebbe intasato in un tempo più o meno variabile, ma in modo inesorabile la caldaia, le serpentine delle apparecchiature idrauliche, le tubazioni.

Prenotarsi delle costose manutenzioni future proprio mentre metti il frutto del tuo sudore nella costruzione del tuo nido d’amore a Ivan dava piuttosto fastidio,come credo lo darebbe a te.

Il bicchierino di polifosfati che ti propone l’idraulico, tra l’altro non perché é un sadico ma perché lo prevede la normativa tecnica, Ivan non lo poteva mettere per i motivi che ben sai.

Ed ecco il dilemma di Ivan:

Riempio sempre il mio bicchierino di polifosfati sotto alla caldaia= la proteggo dal Calcare.

Proteggo la mia caldaia dal Calcare= mi becco un eritema per ogni doccia che mi faccio.

E di addolcitore  a sali nemmeno a parlarne.
Di sale in generale nella sua acqua di rubinetto Ivan non ne voleva.

Così, con le sue competenze nell’ambito dell’elettronica e con la consulenza dei suoi colleghi di lavoro ,periti chimici di laboratorio, aveva analizzato tutti i possibili trattamenti fisici del Calcare, ossia quei tipi di trattamento che limitano il problema senza modificare l’acqua di rete chimicamente.

I trattamenti magnetici ed elettromagnetici non avevano trovato grossa presa presso lui ed il suo team di consulenti – amici.

Trasformare il Carbonato di Calcio in cristalli di Aragonite , cosa che fanno tutte queste apparecchiature, aveva troppi limiti ed un’efficacia insoddisfacente.

Così Ivan prosegue la sua ricerca, fa un giro su internet e sui forum e così è arrivato al nostro blog.

Riuscire a solubilizzare completamente il Calcare presente nell’acqua  con il Poseidon gli sembrava, se fosse stato davvero così, la soluzione ottimale.

Il Calcio , che fa bene alla salute, rimane. Le incrostazioni spariscono.

Così ci manda una richiesta di dimensionamento e lo invitiamo nel frattempo ad informarsi anche presso dei rivenditori di Poseidon vicini alla sua zona.

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Visto che sulla carta Poseidon funzionava proprio come piaceva a lui e al suo team di esperti era bene che si sentisse anche rassicurato del fatto che intorno a casa sua c’erano un bel po’ di Poseidon installati, che facevano da un bel po’ di tempo proprio quello che promettevano.

Così ci ricontatta nuovamente e questa volta, ancora più informato, ci chiama solo per sapere come acquistarlo.

E lo ha acquistato.

Adesso è impegnato a seguire i lavori di ristrutturazione, quando la ditta avrà terminato i suoi impanti monterà il suo bel Poseidon , garantito ben 10 anni, che non protegge solo la sua caldaia, ma tutto il suo impianto idraulico la sua nuova cucina e gli elettrodomestici idraulici dal Calcare, gli farà risparmiare il 50% di saponi e detergenti, alleggerirà la sua acqua di rete rendendola molto più piacevole da bere e, soprattutto, gli farà fare sempre tutte le docce ed i bagni che vuole in santa pace e con la mente sgombra da preoccupazioni.

Sul cibo però deve stare sempre attento, ma con due ore di autostrada il Paradiso culinario è sempre a portata di mano.

Ivan ha trovato finalmente il suo strumento ideale per trattare tutta l’acqua della sua abitazione senza chimica e con un’efficacia definitiva.

Per trovarlo anche tu basta premere il pulsante blu qui sotto, ti risponderemo molto, molto presto!

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Max

2 risposte a “Filtro a polifosfati: tutto quello che “tuo cugino” non ti dice”

  1. Salve siccome io dove abito in affitto ciò la cisterna con la caldaia fuori al balcone ogni anno devo fare il lavaggio la caldaia perché non mi esce bene l’acqua calda nel lavello di cucina esce poco e ci vuole tempo per uscire l’acqua calda,vorrei sapere come risolvere il problema con il filtro sotto la caldaia va bene oppure no datemi una spiegazione è mi dite quando costa grazie

    1. Ciao Francesco grazie per aver letto il blog. Penso che la cosa migliore da fare per rispondere a tutte le tue domande e poterti consigliare al meglio è farci una chiacchierata al telefono. Mi puoi chiamare quando vuoi al 334 707 8597.A presto.

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